Bolivia - Salar de Uyuni

Bolivia - Salar de Uyuni

Argentina, il ritorno

ARGENTINA

31° giorno. Argentina, la via del ritorno.
Da Villazon a Abra Pampa - Mercoledì, 19 Novembre 2014

Start point: 3.466 mt
Finish point: 3.495 mt
Orario: 8:30 - 16:10 - fuso orario di 1 ora in avanti
Sulla bici: 5 h 10 m
Distanza: 76,2 km - km totali progressivi 1.406,1
Velocita` media 14.7 km/h
Dislivello: ascesa 223 mt - discesa 204 mt
Altitudine max: 3.592 mt
Terreno: asfalto
Pernottamento: hotel Cesarito
Meteo: sole, vento
Temperatura: 13 min - 23 max

Patagonia, si, mi sembrava di correre in un paesaggio della patagonia argentina, solo che al posto delle greggi di pecora c`erano i lama, per il resto era uguale, con molte piccole o medie fazenda. La giornata inizia con una lunga fila alla dogana prima boliviana poi argentina (circa 1 ora e mezza d`attesa). Poi piano piano si prosegue con un bel vento contrario che fischiava nelle orecchie: sebbene il percorso fosse quasi piano non si riusciva a correre più di 10 km/h, per fortuna nel pomeriggio si e` calmato. Si passano alcuni villaggi con le loro stazioni ferroviarie oramai abbandonate.
Arrivo ad Abra Pampa, piccolo paese soprannominato la Siberia Argentina per la sua posizione in mezzo alla steppa battuta dal vento gelido. All`albergo dove trovo sistemazione trovo Augusto, un cicloturista italiano che sta girando un po` la zona senza un itinerario definito. Ceniamo assieme per scambiarci un po` di esperienze cicloturistiche.












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32° giorno. Verso la quebrada de Humahuaca
Da Abra Pampa a Humahuaca - Giovedì, 20 Novembre 2014

Start point: 3.495 mt
Finish point: 2.930 mt
Orario: 8:30 - 15:20
Sulla bici: 5 h 34 m
Distanza: 89,2 km - km totali progressivi 1.495,3
Velocita` media 16.0 km/h
Dislivello: ascesa 434 mt - discesa 966 mt
Altitudine max: 3.740 mt
Terreno: asfalto
Pernottamento: hostal La Chiurrita
Meteo: sole
Temperatura: 18 min - 22 max

Si inizia a scendere, dai 3.740 mt di Tre Croces inizierò una lunga discesa che mi porterà ai 1.200 di Salta. Oggi ho visto cose che molti umani non hanno la possibilità di vedere: l`"Espinazo del Diablo" o la spina dorsale del diavolo, vicino a Tres Cruces una squallida città mineraria, ci sono delle strane formazioni rocciose cosi` chiamate, una serie di onde di pietra increspate come una vertebra gigante, frutto di violente attività tettoniche di milioni di anni fa, impressionante! Alcuni scorci di un bellissimo paesaggio vicino ad Azul Pampa con un canyon stile Arizona, poi la valle si fa` piu` selvaggia con una infinita` di cactus mimetizzati anche in mezzo al verde degli alberi. Raggiungo il paese di Humahuaca il primo pomeriggio e trovo dopo un po` di ricerca uno splendido hostel stile coloniale a basso prezzo: 6.50 euro con colazione e bagno in camera. Humahuaca e` un villaggio stile andino, sebbene turistico, caratterizzato da strette calli acciottolate in pietra, case in mattoni cotti al sole. Monumento simbolo della cittadina e` il Cabildo, l`edificio sede degli uffici comunali in stile coloniale con la torre dell`orologio dove a mezzogiorno, appare emergere meccanicamente da una nicchia la statua di San Francisco Solano a grandezza naturale che con la mano benedice i presenti, purtroppo non avrò questa possibilità di assistere.
Parliamo di cibo: oggi mi sono dato alla pazza gioia. Sopravvenendo alle regole dettate ai turisti (no verdure crude, gelati, ecc.) non ho resistito alla mia voglia di golosità: 3 dolci con crema. Stasera un'ottima cena in una cucina casalinga "El Refugio": tagliolini in salsa rosa, carne di lama al vino bianco, insalata mista, torta di quinoa al cioccolato, 9.50 euro - raccomandato!!!!
Domani dovrebbe essere la giornata clou per vedere .... vi lascio con l`amaro in bocca!

















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33° giorno. Colori e ... vento!
Da Humahuaca a Purmamarca - Venerdì, 21 Novembre 2014

Start point: 2.930 mt
Finish point: 2.284 mt
Orario: 8:40 - 15:30
Sulla bici: 5 h 22 m
Distanza: 74,5 km - km totali progressivi 1.569,8
Velocita` media 13.9 km/h
Dislivello: ascesa 466 mt - discesa 1.064 mt
Altitudine max: 2.985 mt
Terreno: asfalto
Pernottamento: hosteria Bebo Vilte
Meteo: sole, vento
Temperatura: 18 min - 26 max

Io vivrei in Argentina solo per mangiare: stasera ho recuperato e immagazzinato le energie spremute nella tappa odierna. Ristorante "El Rincon Claudia Vilte", raccomandato, con musica dal vivo: entrada con empanadas di pollo e carne, filetto di lama con formaggio di capra e patate andine, crem caramel con dolce di leche e birra, superlativo!
Oggi e` stata una giornata con alti e bassi, iniziamo con i primi.
Colori, le montagne acquistano colore, prima rosso, poi giallo, poi viola, qualche costone verde, uno spettacolo incredibile, un crescendo di effetti cromatici e di strutture naturali, il villaggio di Uquia e la sua chiesa con il Cerro Yacoraite, Maimara con il suo monumentale cimitero e sullo sfondo "La Paleta del Pintor" (la tavolozza dell`artista), una montagna dalle molteplici sfumature ci crema, rossi, gialli, marroni. E per finire il pittoresco e polveroso villaggio di Purmamarca, posto all`interno di una vallata impossibile da dipingere, con il percorso Los Colorados attraverso una combinazione di forme e colori di roccia rossa che culmina con una delle migliori vedute del Cerro de los Siete Colores, una Quebradas dai colori mozzafiato, il colore della roccia cambia in continuamente a seconda dell`altezza del sole. Lungo il tragitto si incontrano parecchi villaggi con le loro tipiche chiese per lo più bianche e, presso Huacalera, il monolite meridiana che segnala l`attraversamento del Tropico del Capricorno.
Bassi. Oggi ho combattuto contro la forza della natura, il vento. Alle 13 inizia a spirare un vento contrario, anzi sembra un uragano! Sono a Maimara e mancano una quindicina di chilometri alla meta, quasi non si procede, sebbene in discesa non si va avanti, il vento ti sposta lateralmente anche di qualche metro, appena passavi in qualche strettoia o piccolo canyon sembrava di essere in una galleria del vento, tanti ringraziamenti al Signore e a tutti i Santi. Che strano, tutta la gente che incontravo in senso inverso mi diceva che il vento l`avevano contro, che debbo dire io?!?

Adesso soggiorno a Purmamarca, ho il wi-fi ma è talmente lento che purtroppo dovete avere ancora pazienza per le foto ... ho paura che dovete aspettare l`arrivo a Salta. .... Risolto a El Carmen!























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34° giorno. Tutto cambia.
Da Purmamarca a El Carmen - Sabato, 22 Novembre 2014

Start point: 2.284 mt
Finish point: 1.194 mt
Orario: 10:10 - 16:00
Sulla bici: 5 h 08 m
Distanza: 91,4 km - km totali progressivi 1.661,2
Velocita` media 17.8 km/h
Dislivello: ascesa 332 mt - discesa 1.463 mt
Altitudine max: 2.332 mt
Terreno: asfalto
Pernottamento: hostal El Molino
Meteo: sole, vento, pioggia
Temperatura: 15 min - 21 max

Tutto cambia: cambiano le montagne colorate per far posto alla selva verde con piantagioni di tabacco, frutteti, vivai. Cambia il meteo, con il sole che scompare per far posto ad una pioggerellina fine fine e nuvole basse cariche di umidità. L`unica cosa che non cambia e` il vento, sempre presente, e per di più già alla mattina subito alla partenza per ben 30 chilometri a sfavore, grazie!!! Ebbene si, si avvicina la fine di questo viaggio e come sempre il finale porta sempre tristezza, accompagnata da questo triste tempo uggioso. 
La giornata inizia anche a Purmamarca con un cielo carico di nubi, ma ben presto spariscono subito appena il sole fa comparire i suoi caldi raggi di luce. Ne approfitto per una camminata con lo scopo di fotografare la cittadina con la sua attrattiva principale: il Cerro de los Siete Colores con una luce che definirei eccellente! Parto in bici e lungo la strada osservo ancora strane colorazioni della roccia e una lunga formazione di pinnacoli o canne d`organo. Più si avanza e più` nuvole basse e plumbee mi vengono incontro, dapprima un effetto di umidità, poi man mano che si scende si trasforma in piogerellina. 
Mi fermo un attimo a Yala, la porta d`ingresso alla Quebrada de Humahuaca, per vedere il vecchio edificio ferroviario. Arrivo a San Salvador de Jujuy e vista l`ora decido di proseguire per portarmi più avanti nel percorso per non sobbarcarmi 100 e passa chilometri il domani. Ma soprattutto, appena viste in lontananza le torri di alcuni grattacieli, e` scattato in me il rifiuto totale a queste città metropolitane: le odio, non le sopporto!!! 
Arrivo a El Carmen, un tranquillo paesino immerso nella selva, con i vestiti un po` umidicci per la pioggia e trovo alloggio in un hostal veramente carino e tranquillo. Stasera è sabato, cambiamo menù,  pizza, non male!

Domani si riparte, ultimi chilometri in bici, Salta mi attende, speriamo non piova.


















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35° giorno. E` finita l`avventura.
Da El Carmen a Salta - Domenica, 23 Novembre 2014

Start point: 1.194 mt
Finish point: 1.204 mt
Orario: 9:00 - 15:30
Sulla bici: 4 h 43 m
Distanza: 71,4 km - km totali progressivi 1.641,2
Velocita` media 15.1 km/h
Dislivello: ascesa 617 mt - discesa 618 mt
Altitudine max: 1.551 mt
Terreno: asfalto
Pernottamento: hotel Rutas
Meteo: sole
Temperatura: 21 min - 28 max

Con il sole tutto e` diverso, il paesaggio, l`umore, anche se e` l`ultimo giorno di bici. Mi alzo dal letto e dalla finestra vedo una splendida giornata di sole, magnifico. Prendo la vecchia ruta 9 per Salta, una strada sinuosa e stretta che attraverso un paesaggio a dir poco fantastico sale dolcemente passando per una vasta zona protetta tra due dighe. Pedalo in una selva tropicale con la strada bordeggiata da piante epifite, farfalle multicolore che svolazzano attorno, il suono delle cicale a volte assordante e un traffico quasi inesistente. Oggi e` domenica e ogni tanto incontro parecchi ciclisti, soprattutto ragazze: ebbene si, questa e` proprio una strada per bici da corsa, un percorso unico, eccezionale. Raggiungo la località La Caldera e qui faccio una sosta pranzo con empanadas. Giorno di festa e gli argentini sono tutti a fare pic-nic lungo le rive di un fiume (sembra il Piave), chi a mangiare, chi a nuotare, e chi a lavare la macchina. Sorpresa, qui mi raggiunge Augusto che stava tornando dal suo giro in bici. Percorriamo assieme gli ultimi chilometri che ci separano da Salta e ci diamo appuntamento a cena per festeggiare la mia impresa. Un`ottima mangiata, una parrillada servita con un eccellente vino Malbec di Cafayate, e per finire doppio amaro e cola, ci siamo salutati fatti gli auguri e sono rientrato in hotel che ero in coma.












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36/37° giorno. Salta
Salta - Lunedì`/Martedì, 24-25 Novembre 2014

Giornate di riposo e in giro per la città in attesa del volo aereo.

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Ringraziamenti

Devo ringraziare Eumedica per la fornitura tecnica delle eccellenti creme antiattrito e antisfregamento UNIKA: in tutti i giorni di pedalata non ho mai avuto problemi di irritazione alla pelle, pensando soprattutto alle condizioni in cui ho pedalato e camminato nella sabbia che ti entrava in tutti gli indumenti che avevo addosso.
Grazie di cuore!

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Considerazioni

A Salta, si conclude il mio viaggio-avventura. Il contachilometri della bici si ferma a 1.641 km e un dislivello di 15.950 mt, anche se i chilometri percorsi qui hanno veramente poco significato, vista la tipologia e le condizioni delle strade.
Ora mi attende un lungo e interminabile viaggio intercontinentale fino alla mia casa a Padova. 
Comodamente seduto nella poltrona dell`hotel, ripercorro il percorso fatto in bici, solo ora mi rendo conto di quanta strada ho fatto e quanta salita! Scorrono velocemente le immagini della selvaggia Quebrada del Toro, il Viaducto La Polvorilla, le lagune colorate, i gayser a Sol de la Manana, i deserti boliviani, il bianco Salar de Uyuni, i villaggi attraversati e la gente che ti salutava cordialmente, le colorate quebradas e tanto altro ancora. La Bolivia e` sicuramente il ricordo più bello, paesaggi mozzafiato, strade sterrate, polvere sabbia e tanta sofferenza, gente straordinaria, semplice, generosa e disponibile, certo bisogna adattarsi.
Viaggiare da soli insegna molte lezioni, sulla strada si impara ad apprezzare le comodità di casa, si comincia a capire che cosa conta veramente nella vita dietro la facciata che spesso ci costruiamo intorno a noi. Si può apprezzare la semplicità della vita. E` un`esperienza che consiglio a tutti di provare, certo non la mia avventura, questa purtroppo e` riservata a poche persone, non e` per presunzione, e` pura realtà.
A chi mi ha dato del pazzo prima di questo viaggio, ora posso finalmente rispondere: ho semplicemente inseguito per qualche km il mio sogno e l`ho realizzato.

Arrivederci Ande!



5 commenti:

  1. Bella avventura Stefano sei entrato alla grande nel mondo degli "esploratori-reporter". Hai fatto un gran reportage molto prezioso e utile per tutti. Ciao e la Vita è un'avventura ma anche un cin cin.

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  2. Stefano, grazie per le foto-omaggio al Petrarca Bike postate nel blog boliviano!
    Antonio

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  3. Ciao Stefano, sei stato bravissimo, cento di questi sogni!!

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  4. Bel racconto è bella esperienza, l'ho letta con vero piacere. Avrei dovuto partire proprio lo scorso anno da La Paz per arrivare a Salta e poi fino ad Ushuaia ma ho dovuto tagliare il viaggio partendo dal Cile direttamente x Ushuaia. Anch'io ho incontrato silvano e paola, combinazione! Se non avrò intoppi vari ho programmato di fare La Paz e circa il tuo itinerario in andata fino a Salta a dicembre prossimo. Saluti

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  5. E' veramente un bel viaggio, cerca di viaggiare più leggero possibile e se riesci anticipalo a novembre. A dicembre c'è il rischio di trovare acqua sul salar. Ciao

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